Senigallia e le sue Valli
1 Aprile 2022 Via Arsilli particolare di foto aerea Leopoldi

SENIGALLIA/6 VIA ARSILLI: LA CHIESA DEI CANCELLI E LA CHIESA DEL CARMINE

la Voce Misena
29 ottobre 2015
05 novembre 2015
due passi in città

Vie piene di storia

ITINERARI

Nel centro storico, luoghi di culto significativi. E via Arsilli schiude su Piazza del Duca

La Voce Misena propone due passi in città lungo la via intitolata a Francesco Arsilli, nato a Senigallia nel 1470, dove pure morì nel 1540. Laureato in medicina a Padova nel 1499, si trasferì poi a Roma, che abbandonò nel 1527 per far ritorno alla città natale. Esercitò la professione di medico.

La sua opera più importante è il poemetto De poetis urbanis, ampia rassegna dei poeti contemporanei (sono enumerati circa 200 poeti umanisti viventi a Roma al principio del XVI sec.), edito nella raccolta Coryciana (1524). Scrisse un Helvetiados liber che descrive la battaglia di Novara del 1513, delle Praedictiones mediche che riassumono Ippocrate, e un trattato sulla pesca (Piscatio).

Sebastiano del Piombo Ritratto di Francesco Arsilli Pinacoteca Civica “F. Podesti” Ancona
Sebastiano del Piombo Ritratto di Francesco Arsilli Pinacoteca Civica “F. Podesti” Ancona

Via Arsilli comincia dalle mura del monastero benedettino delle suore di Santa Cristina a Senigallia, attraversa tutto il centro storico e arriva in piazza del Duca. Potremmo definirla la via delle Chiese dei conventi.

Dopo aver attraversato via Cavallotti sulla sinistra troviamo la chiesa di Santa Maria Assunta, meglio nota come chiesa dei Cancelli, detta anche dei Gesuiti. Dal 2003 è un Auditrorium che ospita eventi artistici e musicali di grande spessore. La Chiesa venne chiusa nel 1982 per lavori urgenti al tetto. 17 anni dopo, nel 1999, la Diocesi raggiunse un accordo con il Comune, per un restauro più completo ed un utilizzo comune all’insegna della cultura. L’Auditorium venne inaugurato il 22 dicembre 2003.

Chiesa di Santa Maria Assunta o chiesa dei Cancelli, detta anche dei Gesuiti a Senigallia
Chiesa di Santa Maria Assunta o chiesa dei Cancelli, detta anche dei Gesuiti a Senigallia

La chiesa, popolarmente detta ‘dei Cancelli’ per l’ampia cancellata posta sul fronte, si trova nella Parrocchia del Duomo. Fu costruita tra il 1760 e il 1770 dalla Compagnia di S. Giuseppe e Carità, si presenta oggi nelle forme derivanti dal profondo restauro commissionato da Pio IX all’architetto senigalliese, Giuseppe Ferroni e terminato nel 1853.

Papa Mastai aveva voluto i lavori nella chiesa dell’Assunta, perché quella fosse poi consegnata migliorata e abbellita ai Gesuiti. Il lavori sono da porre direttamente in relazione col complesso di opere che il Pontefice aveva a sue spese avviato e rapidamente portato a termine attorno al Ginnasio Pio, che aveva l’entrata principale su piazza del Duomo, occupando lo stesso isolato in cui si trova la Chiesa dei Cancelli.

“Dopo aver provveduto alla costruzione del Ginnasio e alla sistemazione dell’intero isolato, il pensiero di Sua Santità – scrivono Gilberto Volpini e Fabrizio Chiappetti in un opuscolo intitolato “Un quadro e una storia” –  L’intento era quello di dotare l’intero fabbricato del Ginnasio Pio di una chiesa dove i religiosi che lì risiedevano potessero officiare, ed a suo tempo doveva servire per le pratiche religiose e di pietà per la gioventù che in quel luogo studiava”.

Interno della Chiesa di Santa Maria Assunta o chiesa dei Cancelli, detta anche dei Gesuiti a Senigallia
Interno della Chiesa di Santa Maria Assunta o chiesa dei Cancelli, detta anche dei Gesuiti a Senigallia

La chiesa rinnovata dei Gesuiti fu solennemente consacrata il 29 maggio 1854. L’interno è riccamente decorato con lavori di buona mano ed altari dai marmi pregiati, mentre l’esterno presenta la facciata con un portico scandito da quattro colonne d’ordine ionico, e sopra l’attico, lo stemma di Pio IX.

La facciata neoclassica con colonne ioniche si apre proprio su via Arsilli. Il pronao è chiuso con cancellata ed è concluso superiormente da una trabeazione sulla quale insiste lo stemma papale di Pio IX. La facciata vera e propria è arretrata di circa tre metri dal filo della strada. Il profilo è tipicamente ottocentesco e la finestra termale così come il timpano ribadiscono l’età di questo intervento.

Leggermente spostato sulla sinistra si erge il campanile sormontato da cuspide a cipolla su base ottagonale. L’interno è improntato sulla croce latina, con navata unica che termina nel catino absidale. Colonne e lesene con capitelli corinzi scandiscono l’andamento della navata e tra esse trovano posto nicchie e arcate. Nelle pareti laterali sono due altari laterali, replicati ai lati opposti del transetto.

Organo della Chiesa dei Cancelli
Organo della Chiesa dei Cancelli

Sulla parete sinistra è il pulpito in legno cui corrisponde una cantoria e un Organo Jacobi et filiorum Bazzani – 1856, restaurato nell’anno 2005 dalla famiglia artigiana Fratelli Ruffatti.

Il presbiterio, privo di balaustra, presenta tuttora l’altare originale del XIX secolo, sopra il quale è appeso un notevole dipinto del Venanzi entro una cornice in stucco.

Continuando la passeggiata per via Arsilli si arriva , al numero 26, alla Chiesa di S. Maria del Carmelo e San Biagio Vescovo e Martire, che si trova all’interno del territorio della Parrocchia del Duomo, ma ha una propria autonomia. E’ chiamata dai senigalliesi la Chiesa del Carmine.

Nel 1587 l’ordine dei Carmelitani ottenne una cospicua eredità dalla Sig.ra Servilia Bisconti, che lasciò le sue proprietà all’Ordine del Carmelo, a patto che vi erigessero un convento con chiesa annessa. Ubicata nel centro storico di Senigallia, nelle immediate vicinanze del Comune, viene officiata, sin dalla sua fondazione, dai Padri Carmelitani. Attualmente vi vengono celebrate due messe al mese.

Chiesa del Carmine Senigallia
Chiesa del Carmine Senigallia

I Padri Carmelitani non risiedono più a Senigallia non avendo più a disposizione il convento la cui entrata si trovava al lato opposto dello stesso isolato della Chiesa del Carmine, in via Marchetti, 45. Padre Giulio arriva a Senigallia provenendo dal Santuario delle Grazie dei Padri Carmelitani, che si trova in corso Giacomo Matteotti 43, a Jesi.

La costruzione della Chiesa del Carmine fu iniziata nel 1615 e fu terminata nel 1628, inaugurata nel 1638. Dopo un secolo, nel 1739, la chiesa fu demolita per venire incontro alla esigenze di una chiesa più grande visto il moltiplicarsi della popolazione. Ricostruita come molte chiese di Senigallia nel periodo delle ‘ampliazioni’ viene consacrata nel 1745 e dedicata alla Madonna del Carmine; pochi anni dopo fu completato anche l’attiguo convento.

Abside Chiesa del Carmine Senigallia
Abside Chiesa del Carmine Senigallia

La chiesa è in stile sobriamente settecentesco, in cui predominano i colori rosso ed oro. Ha una sola navata dove si aprono tre altari e due nicchie; un bel presbiterio con un coro di linea semplice ed elegante. La pala d’altare, probabilmente della vecchia chiesa, è un dipinto a olio su tela raffigurante “Madonna del Carmelo che dona lo scapolare a San Simone Stock”, attribuito ad Antonino Sarti (1580 – 1647), pittore jesino.

L’altare di destra accoglie una Natività di particolare rilievo appartenente alla scuola del Barocci. E’ un olio su tela raffigurante “La Sacra Famiglia con San Giovannino e il Padre Eterno”, attribuita ad un pittore di ambito marchigiano e risalente al primo quarto del secolo XIX.

La Sacra Famiglia con San Giovannino e il Padre Eterno Chiesa del carmine Senigallia
La Sacra Famiglia con San Giovannino e il Padre Eterno Chiesa del carmine Senigallia

La chiesa del Carmine è oggetto di culto per la venerazione principale alla Madonna del Carmine, ma la chiesa ha trovato un rinnovato culto per la presenza delle reliquie di San Valentino. Sotto l’altare è collocata un’urna con una reliquia di S. Valentino tratta nel 1807 dalla omonima catacomba posta al secondo miglio della via Flaminia, oggi in viale Maresciallo Pilsudski in Roma, e donata al Priore dell’epoca, dal Cardinale Domenico Lucciardi nel 1853, come risulta da un documento del XIX secolo.

Lungo le pareti sporgono piccoli matronei arricchiti da decorazioni policrome che si ripetono nella cantoria.

Organo della Chiesa del Carmine di Senigallia
Organo della Chiesa del Carmine di Senigallia

Il terremoto del 1930 procurò gravi danni alla chiesa e al convento, tanto da rendere necessari numerosi restauri negli anni seguenti e la chiesa fu riaperta al pubblico solo nel 1934.

pagina a cura di Mario Maria Molinari

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