Senigallia e le sue Valli
1 Aprile 2022 Castelcolonna di Trecastelli

CASTEL COLONNA DI TRECASTELLI NELL’ANTICA FRATTULA, PICCOLA E NOBILE

la Voce Misena

12 giugno 2014

28 aprile 2016

due passi in collina

ITNERARI

Il castello si apre con l’antica porta di ingresso in cui c’è la dedica a Vittoria Colonna.

Castel Colonna si trova nel Comune di Trecastelli. Sorge su una piccola altura a ridosso delle colline che dividono le valli dei fiumi Nevola e Cesano. Vi si accede da un’unica porta che rappresenta un bellissimo biglietto da visita. Con il suo aspetto caratteristico di piccola fortezza a forma di nave, con le sue mura e la torre malatestiana, Castel Colonna testimonia una storia che si perde nella notte dei tempi.

Il nome del castello è dedicato a Vittoria Colonna, nipote di Papa Martino V e sposa di Carlo Malatesta, signore di Pesaro e Fossombrone. Nel 1975, durante l’ultimo di una serie di restauri, nella Torre Malatestiana venne ripristinata la merlatura guelfa a coda di rondine, sorretta da ‘beccatelli a sporto’, sopra i quali si aprono le ‘piombatoie o caditoie’.

Sotto l’arco della porta riportata alle originali architetture quattrocentesche è murata la lapide con la dedica a Vittoria Colonna, caratterizzata al centro da due fregi che riportano la Rosa Malatestiana a quattro petali.

Dal camminamento di ronda si vedono le colline e le case sparse fra i colori della campagna. Nei sotterranei di Castel Colonna si trovano molti locali in gran parte riempiti per aumentare la stabilità delle mura e delle case. Sono le Grotte Malatestiane: una parte di esse, ancora esistente, fu utilizzata per costruire il rifugio antiaereo durante la II guerra mondiale.

La chiesa parrocchiale si trova nella piazza del Castello. Il 24 aprile 2016 è stata riaperta e la Chiesa di San Mauro Abate dopo un intervento di restauro che la rende rinnovata e più accogliente. Il restauro conservativo, commissionato dal parroco don Paolo Campolucci e dal vice parroco don Filippo Savini, è stato seguito dall’architetto Tonino Sartini coadiuvato dalla collega Giulia Vichi.

Interno della Chiesa di San Mauro Abate a Castel Colonna di Trecastelli

I lavori, portati a compimento principalmente da imprese locali, hanno interessato la facciata e gli ambienti interni dell’edificio e sono serviti per dare un nuovo e più luminoso volto alla chiesa che originariamente era intitolata al SS. Sacramento, mentre Santa Marina è la patrona di Castel Colonna.

Nel 1920 vennero eseguiti importanti lavori di ampliamento In cui la chiesa venne allungata, inglobando parte della sagrestia e vennero anche aggiunte le due strette navate laterali. Tra le opere d’arte conservate al suo interno segnaliamo il Crocifisso ligneo pregevolmente intagliato, risalente al periodo tra XVI e XVII mentre la Madonna col Bambino risalente con molta probabilità al XVIII secolo e attribuibile al pittore Gaetano Lapis da Cagli, ora è conservata nella Pinacoteca Diocesana in piazza Garibaldi, a Senigallia.

L’intero territorio di Castel Colonna rientra a pieno titolo in quelle che sono chiamate ‘Terre di Frattula’, che è la denominazione per quel territorio situato nella sponda destra della Valle del Cesano, nel tratto che va da Santa Maria in Portuno (Madonna dei Piano) di Corinaldo alla collina di Montedoro di Senigallia comprendendo Scapezzano, Roncitelli, Castel Colonna, Monterado e Ripe, per il versante delimitato dalle vette delle colline che degradano fino alla foce del Cesano.

Mappa delle ‘Terre di Frattula’

I monaci di Fonte Avellana gestivano queste terre cedute alle abbazzie nel Medioevo dalle ricche famiglie nobili di allora, che temevano l’esproprio da parte dei barbari invasori. I monaci a loro volta, le cedettero, mantenendone la direzione agronomica, ai contadini – braccianti.

I principali prodotti tipici delle ‘Terre di Frattula’

Fu una esperienza importante per lo sviluppo della povera agricoltura locale intorno all’anno Mille. Oggi rappresenta il fiore all’occhiello dell’antica tradizione rurale delle ‘Terre di Frattula’ è basata sul principio del sano allevamento di animali per garantire carni genuine. Il salame di Frattula è tra le prelibatezze della zona, insieme alla pancetta, la lonza, il prosciutto, la porchetta, l’olio e il vino.

pagina a cura di Mario Maria Molinari

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