Senigallia e le sue Valli
1 Aprile 2022 Eremo di Santa Croce di Fonte Avellana, Serra Sant’Abbondio

FONTE AVELLANA E ABBAZIA DI SITRIA, L’APPENNINO CON L’ANIMA

la Voce Misena

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due passi in collina

ITINERARI

Monasteri vicini. Le nostre montagne ospitano luoghi densi di storia. Una gita subito fuori della Diocesi di Senigallia, in alcuni dei luoghi religiosi più suggestivi del mondo.

Eremo di Santa Croce di Fonte Avellana, Serra Sant’Abbondio
Eremo di Santa Croce di Fonte Avellana, Serra Sant’Abbondio

La prima tappa del nostro percorso è il Eremo di Santa Croce di Fonte Avellana a Serra Sant’Abbondio, che è situato alle pendici boscose del monte Catria (1701 m.) a 700 metri sul livello del mare.

Biblioteca storica dell’Eremo di Santa Croce di Fonte Avellana, Serra Sant’Abbondio

Le sue origini si collocano alla fine del X secolo, intorno al 980, quando alcuni eremiti scelsero di costruire le prime celle di un eremo che nel corso dei secoli diventerà l’attuale monastero.

Scriptorium dell’Eremo di Santa Croce di Fonte Avellana, Serra Sant’Abbondio

La spiritualità di questi eremiti fu influenzata da San Romualdo di Ravenna, padre della Congregazione benedettina camaldolese. Egli visse e operò fra il X e l’XI secolo in zone vicinissime a Fonte Avellana, quali Sitria, il monte Petrano, e San Vincenzo al Furlo.

Cripta dell’Eremo di Santa Croce di Fonte Avellana, Serra Sant’Abbondio

Si possono effettuare visite guidate al Monastero di Fonte Avellana nei negli orari da verificare sul sito. Per i gruppi che superano le 10 persone è richiesta la prenotazione. e-mail: info@ fonteavellana.it, tel. 0721-730261 dalle 10,00 alle 12,00. Si chiede un’offerta ai visitatori.

Chiesa dell’Eremo di Santa Croce di Fonte Avellana, Serra Sant’Abbondio

Oltre alle meraviglie del Monastero alla fine della visita, la guida spiega che poco lontano dalla Fonte Avellana, si può arrivare e visitare l’Abbazia di S. Maria di Sitria, fondata da San Romualdo, che vi visse per sette anni.

Abbazia di Sitria
Abbazia di S. Maria di Sitria

La chiesa si trova nella vicina provincia di Perugia, a cui si arriva dalla Fonte Avellana tornando verso Serra Sant’Abbondio e prendendo dopo pochi chilometri per una strada a destra, che porta a Isola Fossara nel comune di Scheggia Pascelupo.

Interno dell’Abbazia di S. Maria di Sitria a Isola di Fossara di Scheggia

L’eremo fu costruito nel 1014 mentre tra il 1018 e il 1021 il Santo vi fondò il monastero. La chiesa di Sitria è composta da un’unica navata separata, alla maniera benedettina, dal presbiterio tramite una scala in pietra di 8 gradini.

È di linee romanico-gotiche, presenta una copertura con volta ogivale in pietra e un altare abbellito da archetti trilobati, sorretti da 13 colonnine. Nel catino dell’abside si trova un affresco risalente al XVII secolo, raffigurante la Crocifissione, di autore ignoto.

Affresco nell’abside dell’Abbazia di S. Maria di Sitria a Isola di Fossara di Scheggia

La cripta sottostante, alla quale si accede per un ingresso al centro della scalinata, è molto elegante e presenta una volta sorretta da una colonna di granito con capitello, quasi sicuramente proveniente da una costruzione preesistente di epoca romana.

Cripta dell’Abbazia di S. Maria di Sitria a Isola di Fossara di Scheggia

Nel sotterraneo della chiesa, di fianco alla cripta, è indicata la cosiddetta Prigione di San Romualdo, l’angusta cella in cui il Santo fu rinchiuso per sei mesi dai suoi stessi monaci.

La cosiddetta Prigione di San Romualdo nell’Abbazia di S. Maria di Sitria a Isola di Fossara di Scheggia

Nell’Abbazia vissero, tra gli altri, San Pier Damiani, Sant’Albertino da Montone, il Beato Tommaso da Costacciaro e Leone il Precense. Oltre alla suggestione di poter ammirare un luogo di culto così antico ed isolato, la gita riserva un’altra sorpresa a cui è possibile ispirarsi.

Particolare dell’Abbazia di S. Maria di Sitria

La chiesa è visitabile grazie allo spirito di iniziativa di un gruppo di 4 o 5 volontari che guidati da Graziano Ilari, di Pergola, la tengono aperta tutti i pomeriggi dei giorni festivi da settembre a giugno, dalle 15 al tramonto; durante il mese di luglio aprono le porte tutti i pomeriggi dalle 15 alle 19 e ad agosto tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Graziano Ilari ha un patentino di guida e su prenotazione organizza visite guidate di gruppo, ad un prezzo concordato, per cui rilascia ricevuta.

Interno dell’Abbazia di S. Maria di Sitria a Isola di Fossara di Scheggia

Per il servizio continuativo al servizio degli avventori occasionali, gli intraprendenti volontari espongono un cortese cartello con scritto:

“Attualmente l’apertura di questa antica Badia è possibile grazie alla disponibilità di alcuni volontari; affinché il servizio continui e l’accoglienza possa essere migliorata, ti chiediamo un contributo per la visita di almeno € 1,00 a persona. Grazie per la tua generosità!”

Mediamente raccolgono dai 10 ai 20 euro al giorno, che non rappresentano un reddito, ma un rimborso spese.

Tengono al corrente delle loro entrate i monaci del Monastero di Fonte Avellana, che occasionalmente quando i visitatori sono stati troppo pochi, integrano il rimborso spese proveniente dalle offerte, che altrimenti risulterebbe troppo magro.

Aula del Capitolo dell’Eremo di Santa Croce di Fonte Avellana, Serra Sant’Abbondio

Tutti gli uffici turistici dei Comuni nei dintorni informano dell’iniziativa e pubblicano il cellulare di Graziano Ilari: +39 320 439 4014.

Ci vengono in mente le tante lodevoli iniziative della Cooperativa Undicesimaora di Senigallia, che mirano alla produzione di un piccolo reddito attraverso le iniziative di sostegno e solidarietà.

A proposito del progetto pilota nazionale rappresentato da Terre di Senigallia, Mons. Mario Lusek, allora direttore dell’Ufficio Nazionale Cei per la pastorale del turismo, ha affermato che: “l’idea di parco ecclesiale va letta nella prospettiva della pastorale integrata: per non disperdere un patrimonio incredibile di risorse umane, culturali, storiche e di fede rappresentato dalle Cattedrali, dai Santuari, dai Monasteri, da Eremi e Chiese.

Terre di Senigallia

Queste risorse messe in rete e collegate tra di loro da eventi e iniziative di spessore e di qualità, diventano non solo offerta da vendere. ma sistema che produce cultura, promuove il dialogo e la pace, diventa evangelizzante”.

Forse per rendere visitabili in maniera costante, tutte le nostre belle chiese, si potrebbe tentare una sperimentazione sulla base dell’esperienza dell’Abbazia di S. Maria di Sitria, che dopo mille anni ha ancora qualcosa da insegnare.

pagine a cura di Mario Maria Molinari

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