“COME PORCI CON LA STORIA? COME PORCI CON LA GLORIA ?

Come Pòrci o come sorci? (…) Come sorci o come Orci (…) …E SE DICO CAPIREI… vuol dire che ho capito (…) capirei capirei, capi REI capi REI (…) COME porci con la STORIA? COME porci con la Gloria? come PORCI !!! come PORCI !!! come PORCI !!! se facciamo solo gli ORCI” (Tomaso Binga Poesia “La Storia”)

Come cometa. Poesia in contumacia di Tomaso Binga Vito Riviello edito da Il Filo, 200

  • • Collana: Ipotesi
  • • Genere: Letteratura Italiana
  • • Pagine: 76
  • • ISBN-10: 8888797238
  • • ISBN-13: 9788888797236

(poesia “La Storia”)


COME pórci con la STORIA ?
COME pórci con la GLORIA ?


Come Pòrci o come sorci?
Come sorci … Come sorci … Come sorci …
Come sorci o come Orci?
come orci… come orci… come orci…
Come Orci o come Orchi?
come orchi… come orchi… come orchi…
Come Orchi o come Occhi?
come occhi… come occhi… come occhi…


per guardare e riguardare
per scrutare e riscrutare
percepire percepire
percepire per capire
…E SE DICO CAPIREI…
vuol dire che ho capito
capirei capirei,
capi REI capi REI
REI REI REI REI REI
Tutti i CAPI sono REI
Il mio capo è la mia testa
La mia testa è rea pur èssa
Éssa è rea éssa è rea
Per la ressa dell’idea
Come un eco in lontananza
Si riode quella istanza
COME pórci con la STORIA ?
COME pórci con la GLORIA ?


come PORCI !!! come PORCI !!! come PORCI !!!
se facciamo solo gli ORCI”


Tomaso Binga

Tomaso Binga ha partecipato a numerose trasmissioni radiofoniche e televisive tra queste: “Poesia in Contumacia” con Vito Riviello a cura di Giuseppe Neri, per “Lampi d’autunno” RAI 3 (1997)

https://www.archiviotomasobinga.it/artista.html

Tomaso Binga, la poetessa dell’arte gioiosa

La performer, grande femminista ed esponente della poesia sonora, sarà oggi al Museo Novecento per un talk e un incontro con il pubblico


LA NAZIONE
18 novembre 2022
di Olga Mugnaini
“Come porci con la storia? Come pòrci con la gloria ? Come Pòrci o come sorci? (…)”


Benvenuti nell’universo di Tomaso Binga, l’artista, la poetessa, la performer, la femminista, l’inventrice di quell’alfabeto di donnine nude che invece di mortificare il corpo lo esaltano e lo elevano a emblema di bellezza e libertà.


Era 1971 e la quarantenne Bianca Pucciarelli Menna, pioniera delle battaglie femministe e artista che già mescolava con genialità arti visive, teatro, musica e poesia, decide con l’ironia e il paradosso che l’ha sempre contraddistinta, di diventare Tomaso Binga.


Nata a Salerno ma presto sbarcata a Roma, a 91 anni, gioiosa e creativa, è ancora lì a scrutare il mondo, a divertirsi e ad affascinare con le sue poesie e il suo alfabeto.

Costringendoci a fermarci e a riflettere sui suoi giochi, per niente seri ma molto profondi.


Oggi pomeriggio alle 17 Tomaso Binga sarà al Museo Novecento, per esibirsi con alcune delle sue celebri poesie performative. Sua l’opera davanti al museo: l’enorme scritta PAX, con tre delle sue lettere a forma di donna nuda.


Tomaso Binga, cominciamo scegliendo una parola.
“Rivoluzione”.


Non pace, come scritto davanti al museo?
“Non c’è pace senza rivoluzione. La pace si ottiene solo con la trasformazione sociale e la giustizia. E per ottenere queste cose servono presa di coscienza e lotta”.


E le donne come stanno in quanto a giustizia?
“Qualche passo avanti negli ultimi quarant’anni è stato fatto, ma ancora c’è da camminare. Mi sembra che gli uomini comincino ad avere un po’ paura di noi e quindi qualcosa hanno iniziato a concederci. Io comunque resto a favore delle quote rosa, dobbiamo essere al 50% in ogni contesto”.


Del nuovo Presidente del Consiglio Meloni cosa ne pensa?
“E’ un bel segnale, Giorgia è prestigiosa, brava, una che si dà da fare. Dobbiamo ammirala”.


Veniamo al suo alfabeto.
“Si dice sempre “dare corpo alla parola“. Io l’ho fatto. Del resto le parole trasmettono immagini. E vedo che ancora funziona”.


Bianca Pucciarelli è diventata Tomaso Binga.


“E’ stata chiaramente una scelta provocatoria e ironica. Ma del resto tutte le mie opere e le mie poesie hanno sempre una vena ridanciana”.

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