Il Caso Topolino è vicino alla soluzione.
Un indizio si trova nella 1° sala che racconta Topolino dalla sua nascita nel maggio del 1928 alla fine del 1941, quando con la dichiarazione di guerra agli Stati Uniti, Topolino venne obbligatoriamente surrogato da Tuffolino fino al ’45. Nella seconda metà degli anni ’30 l’escalation totalitaria ed autarchica del regime compie un’accelerazione che coinvolge il mondo del fumetto.
Infatti il 26 novembre del 1938, a pochi giorni di distanza dall’emanazione delle leggi razziali antisemite, il regime fascista, con una Ordinanza del MinCulPop, proibisce la pubblicazione dei fumetti comics americani. Tutti’eccetto Topolino’: eccezione, sembra, dettata personalmente da Mussolini, informato da Ferdinando Mezzasoma, cui si era rivolta la figlia più piccola del duce: Anna Maria.
Più tardi, con l’entrata in guerra dell’Italia, anche Topolino di Walt Disney deve lasciare il passo ad un giornalino popolato da personaggi nostrani tra i quali spiccava l’italianissimo Tuffolino, ma nel ’45…
A Palazzo del Duca è stata inaugurata la mostra Il ‘caso’ Topolino: indagine su un eroe a fumetti. L’evento ha già suscitato molto interesse in città, grazie anche alla concomitanza dell’uscita del numero 3161 ambientato a Senigallia, che è andato a ruba. Il Topolino appena uscito contiene la storia ‘Gambadilegno e il Giallo della Camera Gialla’, ispirata dalla famosa sala allestita nella sede della Fondazione Rosellini, dove sono conservati tutti i libri gialli pubblicati in Italia e fulcro del Festival ‘Ventimilarighesottoimari in Giallo’.
La direttrice del settimanale Topolino, Valentina De Poli, che ha preso parte all’inaugurazione della
mostra insieme al sindaco Mangialardi, al consigliere regionale Fabrizio Volpini e ad Adriano Rosellini della omonima Fondazione, visto il successo, ha annunciato che anche il prossimo numero tornerà a parlare di Senigallia in occasione del CaterRaduno.
Il percorso espositivo della mostra propone le copertine di Topolino e tavole, anche originali, di autori come Disney, Gottfredson, Murry, Bottaro e contemporanei come Cavazzano, Mastrantuono, Celoni e molti altri.
Adriano Rosellini ha inaugurato di persona la stanza N° 2. Subito appare un ritratto di Walt Disney, fotografato da Leo Matiz.